L’altro giorno ero in Germania, mi trovavo in uno stato pessimo:
- al lavoro in questo periodo sto attaccando tutti
- su alcune situazioni non riesco a prendere una decisione, sono bloccato
- in un’altra in particolare sono in fuga
tutti marcatori che indicano che il mio sistema limbico è attivato e che non opero da una situazione di risorsa, di radicamento, di fiducia.
Fatto sta che ero in macchina e stavo andando a trovare mio padre in casa di riposo e mentre guidavo stavo tentando di fare un esercizio Resonance, ma, visto che ero così in inibitorio, non riuscivo a distogliere l’attenzione da ciò che non voglio, dal problema (ti è mai capitato sentire qualcuno che continua a dirti Sì, ma il problema è che… ed io NON voglio Y” ?”) ed avevo un forte senso di impossibilità, come se fossi legato, bloccato.
Poi arrivo da mio papà, lui ha 93 anni e soffre di demenza, lui non parla molto. O non fa domande oppure fa sempre la stessa domanda. Io ho portato il discorso sul suonare il pianoforte: una cosa che amava fare da ragazzo. Non si ricorda i dettagli, ma si ricorda che si divertiva a suonare. Continuava a ripetere questa frase “Mi divertivo a suonare il pianoforte“.
Poi ad un certo punto si alza e va in bagno.
Poi torna e mi chiede “E a te cosa piace fare nel tuo tempo libero ?“
BOOM !
E’ stato come se io fossi un palloncino gonfiato che lui con questa domanda ha bucato con un’oggetto appuntito. Istantaneamente sono uscito da questo mio stato misto di rabbia, frustrazione, senso di impossibilità… mi sono quasi messo a piangere.
E’ stato in grado di spostare la mia attenzione al momento giusto.
GRAZIE Papà !
Le cose non capitano A te, ma PER te. – Anonimo Condividilo su
Ora prendi una trentina di persone in un aula per 6 giorni di fila ed immagina quanti di questi episodi si generano, come l’energia sale e quanta trasformazione sia possibile. Non viene chiamato “intensivo” a caso 😉