Se è da poco che mi segui devi sapere che ultimamente sono “in fissa” con il surf da onda (cioè cavalcare le onde semplicemente con una tavola).
Forse non sai nemmeno che da ragazzo facevo vela e lo facevo a livello agonistico su barche a deriva e 2 settimane fa sono andato a nuotare al Lido di Venezia ed ho visto un Windsurfer originale degli anni ’80 che è entrato in acqua poco lontano da me.
Mi sono messo SUBITO a nuotare per avvicinarmi al ragazzo perché volevo a tutti costi provarlo.
Purtroppo lui (a vela) è stato più veloce di me (a nuoto) ed ha fatto il giro della diga, ma io non mi sono dato per vinto ed ho fatto a nuoto anch’io il giro della diga.
Arrivato dall’altro lato, lui era già uscito dall’acqua 🤬
Ma per mia fortuna, fintanto che sono arrivato a riva, è ritornato in acqua e così gli sono andato incontro e gli ho chiesto se me lo faceva provare.
Conosco i principi del surf a vela, ma in realtà ci sono andato solo 3 volte in vita mia, ciò nonostante sono riuscito a fare dei bordi di bolina bolina larga (più tragico è stato il rientro al lasco, ma per fortuna non mi ero allontanato da riva e riuscivo a toccare il fondo stando in piedi 😅)
Da lì sono andato di nuovo in fissa: visto che passerò ad agosto 3 settimane al Lido di Venezia e lì d’estate raramente ci sono onde da cavalcare, ma di solito c’è una brezzolina leggera, mi sono detto “Perché questa estate non gioco con un windsurf ?“
Rapido giro sui siti di annunci per vendite di seconda mano e qualche giorno dopo ho una tavola Mistral Energizer della metà degli anni ’90 e una bella vela rossa
Ho passato il tempo libero della scorsa settimana ad imparare come armare la vela, a comperare pezzi che mancavano e a provare più volte in giardino la vela armata e ad armeggiarla come se fossi in acqua: cazzare, lascare, albero in avanti per poggiare, albero indietro per orzare.
Ho provato perfino ad attaccarmi al trapezio sostenuto dal vento.
Ieri finalmente ho potuto andare in spiaggia: mare piatto, brezza leggera che arriva dal mare. Condizioni perfetto per iniziare e non rischiare di finire al largo e che qualcuno mi debba venire a recuperare.
Armo la vela, monto la pinna nuova sulla tavola. Provo di nuovo la vela a terra: cazza, lasca…
Sono pronto per andare in acqua.
Scendo in acqua, infilo il piede dell’albero nella scassa della tavola, monto sulla tavola e con la cima di recupero inizio a tirare sù la vela: Uuuuoooooaaaaa la tavola traballa (rolla in gergo nautico) tantissimo ! 😧
Ogni volta che arrivo ad aver tirato fuori la vela del tutto dall’acqua e mi accingo ad afferrare il boma con la prima mano, cado subito in acqua ☹️
Provo decine di volte: mi rendo conto che devo aggiustare la posizione dei piedi (devono stare sulla mezzaria della tavola), che devo abbassare il baricentro del corpo e tenere la schiena più dritta e non tirare con la schiena curva, che devo fare i movimenti più lenti e….
…dopo 75 minuti riesco a fare UN bordo a mura dritta. Sarà durato 15 secondi, poi sono di nuovo caduto in acqua. 🙂
Nell’ora successiva ho provato a fare un bordo a mura sinistra. Niente, non ci sono riuscito.
Poi ho provato a farne un altro a mura dritta, ma niente, lo stesso. Ormai ero troppo stanco e sono tornato a terra.
A terra ho riprovato a tirare sù la vela, e mi è riuscito al primo colpo.
Il punto è che a terra NON è l’esperienza intera, piena del windsurf: non c’è quello che è sotto ai tuoi piedi continua ad essere instabile e muoversi in tutte le direzioni, un ulteriore grado di libertà di cui il mio corpo deve tenere conto, mentre coordino tutti gli altri movimenti.
Puoi continuare ad esercitarti a terra quanto vuoi, ma questo non ti servirà mai a diventare bravo sulla tavola: devi per forza scendere in acqua. – Condividilo su
Ad un certo punto, quando ero in acqua, ero stanco e per recuperare le energie mi sono semplicemente aggrappato alla tavola e sono rimasto così, come una foca al sole, per qualche minuto con gli occhi chiusi. Ero affaticato non solo nei muscoli per lo sforzo fisico, ma anche mentalmente per la miriade di segnali nuovi che contemporaneamente il mio cervello doveva elaborare. Con gli occhi chiusi ho avuto la sensazione di quando il mio cervello va in sovraccarico ed elabora nuovi collegamenti sinaptici (ormai conosco bene questa sensazione).
L’esperienza di ieri mi ha fatto tornare in mente un episodio di 3 anni fa: era il periodo della Coppa America in Nuova Zelanda, mi alzavo alla mattina presto per vedere le regate di Luna Rossa in diretta. Erano ANNI che non mettevo piede su una barca e che non veleggiavo. La visione delle regate (e complice il fatto che su quella barca regatavano ragazzi contro cui da adolescente gareggiavo), mi è tornata la voglia della vela.
La prima cosa che potevo fare a febbraio del 2021 (in pieno lockdown) era installarmi un simulatore sul computer e fare regate online contro altre persone.
Ci ho provato, ma dopo 20 minuti ho subito disinstallato il simulatore !
Mi mancava tutto il pezzo SOMATICO: sentire la barca che si inclina quando arriva una raffica, sentire il vento sul collo, la trazione della scotta sulle mani, il fruscio dell’acqua, la sensazione di ritorno della velocità della barca attraverso i piedi e le chiappe a contatto con la barca…
Insomma era una cosa tutta di TESTA: io la vela così non l’avevo mai sperimentata. Ho cancellato immediatamente il gioco dal computer.
E’ così per tante altre cose, nella nostra testa e facendo delle simulazioni o dei giochi le cose “sembrano” reali, ma non sono mai l’INTERA realtà !
Quindi:
- se vuoi imparare una lingua, parla con persone di quella lingua (invece di parlare soltanto a lezione con la tua insegnante)
- se vuoi trovare un partner, esci e parla ed interagisci con persone (invece di leggere romanzi o guardare film romantici o fare corsi sulla seduzione)
- se vuoi migliorare la tua azienda o il tuo reparto: FAI, inizia da un qualsiasi progetto di miglioramento (invece di studiare comunicazione efficace, marketing o strategie d’azienda)
Alzare la vela in acqua è tutta un’altra cosa rispetto a farlo a terra e prima mi faccio le mie 100 – 200 cadute in condizioni reali, prima progredisco e riesco a passare al livello successivo, dove ovviamente ci sarà una nuova sfida che mi frustrerà (magari come fare le strambate…)
Ma vuoi mettere la soddisfazione e il piacere fisico di sentire la tavola che scivola sotto i miei piedi sull’acqua e il vento che mi tira verso la vela, mentre faccio i bordi ?