Se stai facendo leva sulla forza di volontà stai sbagliando tutto

Se stai facendo leva sulla forza di volontà stai sbagliando tutto e sotto sotto, da quanto sforzo stai facendo e da quanto sfinito ti senti, lo sai già.

E il punto NON è definire l’obiettivo in modo SMART (come ti insegnano tutti i corsi aziendali e i vari guru della crescita personale), cioè in modo Specific (specifico), Measurable (misurabile), Achievable (raggiungibile), Relevant (rilevante), Time-based (basato sul tempo) e NON è nemmeno che devi allenare la forza di volontà o che “Ci deve credere forte forte forte !

Tutto questo ti porta soltanto a sprecare ancora più energie.

L’errore viene commesso A MONTE, cioè quando scegli cosa vuoi.

Sempre che TU abbia scelto coscientemente ciò che stai cercando di raggiungere, perché molto spesso scegliamo cose che abbiamo “fatte nostre” da fantasie e narrative di altre persone, senza essercene resi conto.

Sono i “voglio” di persone che in qualche modo hanno (o hanno avuto) influenza su di noi: genitori, insegnanti, idoli, amici, partner, superiori, lo Stato, la pubblicità. Persone dalle quali in un qualche modo abbiamo dipeso, per autorità, per sopravvivenza o perché in qualche modo ci affascinavano.

Ciò che ci frega è quando questi messaggi e questi bisogni ci vengono trasmessi “sotto traccia”, con dei messaggi impliciti. Messaggi del tipo:

Se non fai come dico io, non vai bene

Se non fai come dico io non ti supporto (il classico: Allora ti devi arrangiare da solo! )

Se non hai X, allora non sei Y

Ma può anche essere che tu non abbia avuto nessun tipo di pressione esterna e che semplicemente percepivi un senso di limitazione, oppure avevi l’attenzione su ciò che NON volevi, come per esempio “Non voglio rimanere solo, allora vado in palestra così divento magro e muscoloso“.

Ci creiamo così delle relazioni causa-effetto che ci mettono nei guai, ci allontanano da ciò che vogliamo, perché subordinano il raggiungimento di ciò che vogliamo veramente a raggiungere prima altre cose, che non essendo ciò che vogliamo veramente, ci risultano faticosissime e ci impediscono di ottenere ciò che vogliamo.

Se ciò che voglio è una relazione e ho fatto mia l’idea che le ragazze non mi guardano perché non ho il fisico muscoloso, andare in palestra mi peserà tantissimo perché in realtà ciò che voglio è l’esperienza di stare con una ragazza, non di stare 3 volte la settimana in pausa pranzo o dopo il lavoro in un luogo chiuso, che puzza di sudore e a fare tanta fatica…

Ma la colpa non è tua !

Perché tu non lo sapevi e non avevi i mezzi per rendertene conto oppure non eri totalmente indipendente.

Quindi il punto cruciale è come scegli ciò che vuoi, o meglio: come SEI quando scegli ciò che vuoi, perché ciò che fa la differenza è la configurazione soma-semantica dai cui scegli cosa vuoi.

Perché hai voglia di usare tutte le frasi potenzianti e le abitudini dell’ora dei leoni (alla mattina alle 5), ma se quando pensi di metterti a dieta o di andare in palestra, una vocina interna ti fa “Seeeeee, vacci tu” e ti fa una sonora pernacchia con relativo gesto dell’ombrello, lavorarci di “forza bruta” con la forza di volontà ti spomperà in men che non si dica.

Ti è mai capitato ?

La realtà è che ad un certo punto della nostra vita, magari da bambini, quando siamo ancora totalmente dipendenti da chi si prende cura di noi, o anche da più grandi, accettiamo dei compromessi per allinearci al volere di chi ha influenza su di noi. Lo facciamo perché abbiamo la percezione che se non lo facciamo potremmo rimanere soli, oppure perché scegliamo di non seguire chi sentiamo di essere, perché non abbiamo voglia di andare contro (o ne temiamo le conseguenze).

È successo anche a me quando a 19 anni, avevo appena conseguito la maturità scientifica, ero indeciso su che strada intraprendere: ero indeciso tra studiare psicologia ed ingegneria (esatto, non sono proprio la stessa cosa 😅 )

La verità è che volevo fare psicologia, perché mi hanno sempre incuriosito le persone e le dinamiche che le fanno muovere e dall’altra mi è sempre piaciuta anche la parte di risoluzione di problemi pratici dell’ingegneria e il capire come funzionano le cose.

Ed uno dei messaggi impliciti che mi sono arrivati dalla mia fidanzata di allora era che “chi fa psicologia sono fuori di testa e non sanno vivere, e poi non trovano lavoro”. Quindi siccome non volevo andare in contrasto con la mia fidanzata e non volevo perderla, mi sono quasi inconsapevolmente raccontato la storia che “psicologia mi interessa a livello personale, ma non la vedo come la mia professione”. Insomma non ho voluto scegliere la strada emotivamente più scomoda ed ho iniziato a raccontarmi questa storiella e a crederci.

Non è un caso che a metà corso di studi di ingegneria meccanica, mi sono arenato ed ho fatto una fatica mostruosa: ci ho messo un anno intero per dare un esame (per carità, l’esame più grosso e difficile di tutto il corso di studi, ma ci ho pur sempre messo un anno per prendere il voto minimo).

Per carità, si può vivere una vita regolare e degnissima anche facendo leva sulla forza di volontà, ma costa un sacco di energie e, nella mia esperienza personale, sulla lunga distanza viene sempre fuori chi sei e non bisogna mai dimenticare che ciò che nascondi assume ancora più potere.

Il desiderio matura attraverso il suo appagamento e non attraverso la negazione. Reprimere il desiderio NON lo risolve.Condividilo su

Così nel corso degli anni ho fatto carriera in azienda e la parte che continuava ad emerge era capire le persone, farle lavorare meglio, guidarle. Per questo motivo nel tempo mi sono creato un contesto in cui appunto questa parte è predominante, pur in un contesto tecnico.

Del resto dove investo il mio tempo e i miei soldi (oltre che in viaggi e surf 😉) è continuamente in corsi di formazione e coaching e non mi devo forzare per farlo, sono contento quando lo faccio.

Da quando ho avuto chiarezza che questo è il MIO voglio, i risultati sono arrivati con meno sforzo, è un motore interno: quello che faccio mi dà piacere, perciò non devo motivarmi e non ho bisogno di usare le convinzioni potenzianti, i mantra, o picchiettarmi il corpo ripetendo “Mi accetto profondamente e completamente

Faccio perché mi piace e mi diverto: mi ricarica.

E’ tutto “rose e fiori” e non esistono le rotture di scatole nel mio mondo ?

Assolutamente no.

Devo anch’io fare leva sulla forza di volontà per preparare le carte per il commercialista, ma è sulle cose puntuali, non sulla destinazione, su cosa voglio nella mia vita.

Invece di allenare la forza di volontà (che porta solo ad ulteriore fatica), scopri cosa vuoi VERAMENTE ed ottienilo provando piacereCondividilo su

Sei stanco esausto dal fare continuamente leva sulla forza di volontà e vuoi vivere l’esperienza di alzarti alla mattina con il corpo che freme, perché non vedi l’ora di fare ciò che ti piace fare ?

Ho spazio per lavorare “1 a 1” solo con 2 persone: per candidarti prenota un colloquio con me.

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