Le persone tipicamente vengono da me (e non solo perchè mi ingaggiano, ma anche conoscenti e colleghi di lavoro, che lo fanno spontaneamente) quando “non sanno come venirne fuori”.
E nel corso degli anni ho scoperto che esistono solo 4 stati in cui puoi trovarti ed un’enorme trappola che, se non la sai riconoscere o non hai qualcuno che te la fa vedere, rischia di bloccarti a tempo indeterminato.
1. NON voglio QUESTA cosa !
Questa è la più comune: il tuo cervello limbico è stato triggerato da qualcosa ed ora come reazione sei in fuga o combatti qualcosa. Non importa in fuga verso che cosa: l’importante è “Toglimi sta cosa di dosso !“
Ci sono passato tante volte, la prima che mi viene in mente è quando trentenne ho mollato il mio lavoro, perchè ero andato in burnout come responsabile tecnico di uno stabilimento e sono andato a fare tutta
altra cosa: il commerciale. Semplicemente perchè stata… la prima cosa che mi hanno offerto !
Ho imparato un sacco di cose da quell’esperienza (se vuoi, da ogni esperienza puoi trarre dei preziosi insegnamenti), compreso il fatto che QUELLA non era il tipo di esperienza che volevo avere.
Quella della fuga è talmente comune che ogni volta che con un cliente nuovo faccio una semplice domanda, salta fuori che la persona porta l’attenzione su ciò che NON vuole, piuttosto che su ciò che vuole (è successo anche dal vivo durante i webinar che ho tenuto il mese scorso).
E il punto è che le persone non sono stupide, semplicemente come siamo fatti neurologicamente è che il cervello limbico è “programmato” per farci sopravvivere (quindi esso ragiona in termini di “NON toccare questo perchè postresti morire“), e NON di farci vivere al meglio.
E guarda che anch’io porto l’attenzione su ciò che non voglio, semplicemente mi capita di farlo su cose diverse rispetto a 3 anni fa. Se i tuoi problemi sono dello stesso tipo di qualche anno fa, vuol dire che non ti sei evoluto, che sei fermo, bloccato.
E non sto nemmeno dicendo che non devi avere problemi: se non hai problemi vuol dire che o sei morto o vivi nella negazione.
Il punto centrale di ciò che faccio è portare l’attenzione su ciò che vuoi (e non sui problemi e su ciò che NON vuoi)
Molti (a PAROLE) dicono di fare leva sulle tue RISORSE, ma nella PRATICA ho visto poche persone farlo. Ti riportano sempre sul PROBLEMA e a rovistare nella spazzatura, esci sempre con le mani sporche – Condividilo su
2. Non so COSA voglio
Questo è uno stato che… ci può stare.
Nel senso che non sei in fuga, combattimento od immobilizzazione, ma semplicemente non sai cosa vuoi.
Il punto in questo caso non è che il tuo cervello limbico è triggerato, ma semplicemente che hai perso contatto con il tuo sentire corporeo.
Tranquillo, finchè hai un corpo, puoi riprendere, magari gustandoti lentamente una pietanza.
3. Non so COME si fa
Questo è il più bastardo di tutti: perchè quando non sai come fare (oppure quando lo sai, ma semplicemente questo ti fa paura e di nuovo triggeri il cervello limbico) quello che succede è che neghi di sapere cosa vuoi (in realtà sotto sotto lo sai) e te la racconti che “non vuoi un’altra cosa” oppure che non sai cosa vuoi.
Confondere il COSA e il COME in pratica ti rispedisce al “VIA!”
Nella pratica, quando non sai COME fare una cosa, spesso rinegozi (eufemismo per “te la racconti”) cambiando COSA vuoi. Peccato che non sia ciò che vuoi… VERAMENTE – Condividilo su
4. Non so PERCHÉ non AGISCO
Può essere che non sai come si faccia una certa cosa. La parte funzionale, in genere, è la parte più semplice in un lavoro di trasformazione (che non esclude che ci possa volere del tempo per implementarla e padroneggiarla al livello necessario). Quando non hai più paura di cadere, imparare a pattinare sul ghiaccio è più semplice. Potrai metterci del tempo prima di riuscire a fare un doppio Tolup, ma la tua esperienza, la velocità di apprendimento e i tuoi sforzi sono completamente diversi da quando avevi paura di cadere e di romperti qualcosa.
Dall’altra parte può essere che, ancora una volta, ci sia qualcosa che triggera il tuo cervello limbico e per cui esso tiri il tuo freno a mano (“Siamo sopravvissuti fino ad oggi: NON toccare QUELLA cosa !!!“)
Qualcuna di queste 4 situazioni che ti ho descritto ti suona familiare ? 😉
NOTA BENE
Ciò che mi sta a cuore è che il punto non è essere un superuomo ed essere sempre a mille (non è umano) e nemmeno non avere mai paura (è un’emozione ed un istinto che ci salva la pelle, quando serve veramente), ma quando hai bisogno di prendere una decisione importante oppure quando vuoi dare il meglio di te, saper metterti in uno stato, una configurazione soma-semantica in cui hai spento il tuo cervello limbico, ovvero hai l’attenzione su ciò che vuoi, fa un’enorme differenza in termini di risultati.
Il QUANDO lo scegli TU: quando sei con i tuoi figli, quando ti butti giù dalla montagna in mountain bike, quando devi prendere una decisione importante che segna la direzione della tua vita o della tua azienda, quando fai una serata romantica con il tuo partner…
Quando lo vuoi TU
(e se la tua risposta è “sempre”, vuol dire che in questo momento sei triggerato 😉)
Intendiamoci, quello che ho descritto qui sopra, se sai come farlo, puoi farlo anche da solo.
Quello che ho notato su me stesso, è che se hai una persona che ti guida e dall’esterno ti fa notare le dinamiche, che tu dall’interno NON vedi, i risultati arrivano prima e con minor sforzo.
P.S: il modello di trasformazione che uso è il RESONANCE. Dal 27 al 30 luglio sarò come partecipante al corso intensivo RESONANCE del mio insegnante Simone Pacchiele, per info segui il link
P.P.S: se invece sei interessato ad un percorso 1 a 1 online con me, contattami.