L’altro giorno stavo parlando con il mio amico Beppe, notavamo come 2 persone che conosciamo si stessero comportando sempre allo stesso modo, con gli stessi schemi, continuando ad avere l’attenzione su ciò che non vogliono (“Il problema è che… “).
E il mio amico Beppe fa “Eh che ti aspetti ? Non c’è niente che le sposti da là…” al che mi sono reso conto di una profonda verità: le persone non si trasformano facilmente (a proposito, come va con i buoni propositi di inizio anno ? Li hai già abbandonati ? 🤔)
Insomma, puoi fare un sacco di cambiamenti nella tua vita:
- cambiare fidanzata
- lavoro
- taglio di capelli
così facendo avrai cambiato contesto, a volte un dato in un registro (chi ti paga lo stipendio, o con chi vivi), ma se non cambi comportamenti e a livello “strutturale” non ti sarai trasformato, avrai semplicemente cambiato posto, ma continui ad essere sempre la stessa persona di prima.
E stranamente (chissà perchè ? 🤔) si ripetono le stesse identiche dinamiche, solo in un contesto nuovo.
Il destino ti aspetta sulla strada che hai scelto per evitarlo. – Provverbio arabo Condividilo su
Quindi Isaac Newton se avesse osservato il comportamento di un essere umano (anzichè il moto dei corpi) avrebbe affermato:
Ogni persona continua indefinitamente a vivere nel suo stato, finchè non interviene una forza per tirarla via da lì.
Attuiamo infatti un vero cambiamento (ciò che io chiamo una “trasformazione“) in genere soltanto in seguito ad un evento traumatico: una separazione, licenziamento, una perdita o dopo in qualche modo “aver toccato il fondo” ed aver “sofferto” o non poterne più della situazione attuale e aver provato frustrazione per non sapere come venirne fuori.
Nella mia esperienza non ho mai visto qualcuno che sia veramente cambiato, cioè trasformato, senza un evento esterno, che mette “sotto pressione” la persona e che inizi questo processo.
E il motivo è anche spiegabile molto semplicemente con le neuroscienze: siamo progettati per andare a risparmio di energia. Il nostro cervello limbico attua reazioni di fuga, combattimento ed immobilizzazione non appena rileva qualsiasi tipo di cambiamento. Il suo compito è quello di farci sopravvivere, cioè svegliare un giorno in più (non di renderci soddisfatti o performare al meglio) e visto che oggi ci siamo svegliati, esso cerca di preservare A TUTTI COSTI lo status quo (anche se ci stai di merda).
E devo dire che il cervello limbico fa il suo lavoro piuttosto bene, visto che ci ha permesso di sopravvivere per 40.000 anni (e negli ultimi 10.000 neurologicamente l’uomo non si è evoluto)
Se ci pensi, creare una situazione di stress per far avvenire una trasformazione (passaggio da adolescente ad adulto) è il ruolo che avevano i riti di passaggio. Il fatto che non esistano più è il motivo per determinate situazioni che osservo in giro (ma questo discorso lo approfondiremo un’altra volta).
L’unico altro modo, a parte i già citati eventi traumatici esterni, che conosco ed ho vissuto sulla mia pelle per iniziare una trasformazione è stato quello di ingaggiare una persona, che sa fare questo lavoro, e mi ha messo sotto pressione e mi ha guidato attraverso questo processo.