Ieri sono andato in Liguria a cavalcare onde con il surf. Le onde erano troppo grandi per il mio livello ed ho scelto di andare in acqua con la tavola corta. È stata una scelta sbagliata per il mio livello attuale di preparazione atletica, anche se a volte mi illudo di essere un ventenne, in realtà ho 51 anni (guardare ripetutamente video di surfer professionisti non fa bene 😉).
Le onde arrivano a “set”, cioè a batterie: ogni tanto ne arrivano 2 – 3 più grosse delle altre.
Quando arriva l’onda grossa è LEI che comanda: le forze in gioco pendono a SUO favore.
Lei ha il POTERE, la sua forza è infinitamente più forte di te.
Hai solo 2 scelte:
- andarle incontro, sperando di superarla prima che lei franga su di te e ti trascini verso riva
- girarti, andare nel suo verso e decidere di cavalcarla
Nel secondo caso, in quegli istanti tutti i miei sensi sono in allerta ed ho solo centesimi di secondo per prendere decisioni e per fare aggiustamenti con il mio corpo e l’esito è sempre incerto, in bilico tra il brivido di piacere di scivolare giù per l’incavo dell’onda e la paura di cadere, essere travolto, non sapere quanto mi centrifugherà sotto acqua e la paura di sbattere sui ciottoli del fondo (come ad ottobre, quando ho sbattuto con l’osso sacro e mi ha fatto male per 4 settimane).
In quegli istanti mi sento vivo.
Ed è proprio perché agisco NONOSTANTE la paura, che mi sento vivo.
Quando è stata una volta che hai agito, nonostante tu avessi paura ?
Come eri in quel momento ?