un PKM ché ???
Oddio Alexander ‘naltra roba che me toca imparar… 🤬
Lascia che ti spieghi
Oggi giorno il mondo del lavoro è in continua e rapida trasformazione. In questo contesto mutevole, le persone che hanno maggiori opportunità sono quelle che sono in grado di adattarsi e ad imparare più in fretta.
Oltretutto la percentuale delle persone che sono dei knowledge worker, cioè persone “lavoratori della conoscenza” è in continua crescita.
Essi sono imprenditori, figure manageriali intermedie (dirigenti e quadri), ma anche molte figure tecniche (come esperti, tecnici specializzati, ingegneri, scienziati) e creative (content creators, scrittori, giornalisti) di ogni campo.
Un’altro aspetto che contraddistingue questo particolarmente momento storico è che abbiamo tutto lo scibile umano, tutta la conoscenza letteralmente a portata di mano: basta fare una ricerca su Google con il nostro smartphone o chiedere a ChatGPT.
Per questi motivi la differenza che oggi fa veramente la differenza nel mondo del lavoro, sono queste abilità:
- saper guidare delle persone (leadership)
- saper comunicare
- saper pensare in modo strategico
- saper imparare in fretta
- essere creativi (cioè creare nuovi concetti o idea mettendo insieme concetti esistenti)
Per soddisfare i punti 3, 4 e 5 è molto utile crearsi ciò che è stato chiamato un Personal Knowledgement Management (PKM), cioè un modo di organizzare le informazioni e la conoscenza che ognuno di noi raccoglie ogni giorno.
Per intenderci fino ad un paio di anni fa io raccoglievo appunti su carta e nei miei diari e creavo mappe mentali cartacee e digitali (con Xmind), e creavo note digitali sui predecessori degli smartphones, i palmari. Poi è arrivato Evernote, il suo punto di forza è archiviare tutte le informazioni nel cloud, che apre al vantaggio di avere tali dati sempre disponibili da qualsiasi device collegato a internet. Ha però anche dei svantaggi:
- non è facile creare collegamenti tra le note
- un rischio di continuità: cosa succede alle mie 9.000 note e pagine web salvate, se Evernote chiude i battenti. Come faccio a fare il backup ? Come faccio ad esportare le mie note ed importarle in un altro sistema ?
Da PRENDERE nota, a CREARE note
Ciò che mi ha permesso di fare un salto di qualità nella mia capacità di pensare in modo strategico, di creare nuovi concetti e di pubblicare un articolo ogni settimana è il passaggio da semplicemente prendere nota di concetti (salvare articoli dal web, idee ed aforismi dai libri che leggo, appunti dai corsi a cui partecipo, note dalle sessioni con i miei clienti) a collegare queste note tra di loro e infine pormi delle domande, creando così note nuove in cui do le mie risposte.
Cose esistenti + collegate nel tempo con cose nuove + TU – Nick Milo Condividilo su
In questo mi è stato molto utile Nick Milo con il suo Link Your Thinking: ha una newsletter molto bella, crea video su Youtube molto interessanti e un corso online dal vivo (caro come il peccato). Io mi studio soltanto i suoi contenuti gratuiti.
Da Nick ho imparato ad usare e a crearmi una serie di domande guida, da utilizzare quando voglio imparare un concetto o espanderlo, tipo:
- A cosa è simile oppure in cosa differisce ?
- Quando ho fatto questa esperienza ?
- Per cosa mi potrebbe servire ?
- Come faccio a ritrovare questa nota in futuro ?
- Quali sono i vantaggi e gli svantaggi ?
- Quali sono le presupposizioni ?
- Come fai a saperlo ?
- A cosa serve ?
- Spiegalo con parole tue in modo che una bambina di 6 anni possa capirlo
Usa un Secondo Cervello
Ricordare le cose non è mai stato il mio forte e ad essere sinceri non è nemmeno ciò per cui il nostro cervello si è sviluppato così, come è oggi. La sua funzione primaria è fare muovere un corpo così complesso ed elaborare l’immensa mole dei dati che arrivano dai nostri sensi, poi vengono l’abilità di saper riconoscere degli schemi e creare concetti nuovi.
Queste ultime 2 abilità sono quelle che hanno permesso all’uomo di dominare il pianeta terra, nonostante non fosse la creatura più forte, robusta e veloce.
Quindi con tutta questa conoscenza a portata di click e il nostro limite intrinseco di memorizzazione, la cosa più saggia da fare è lasciare ai computer il compito di memorizzare il nostro sapere (cosa che sanno fare molto bene) ed utilizzare il nostro cervello per creare.
La “gestione della conoscenza personale” (PKM) può essere vista come una forma di comunicazione con sè stessi per un periodo di tempo lungo. – Tiago Forte Condividilo su
A questo riguardo mi è stato di ispirazione Tiago Forte anche lui ha un blog ed una newsletter molto interessante. Pure lui ha un corso online dal vivo molto caro (e non ho partecipato nemmeno a questo).
Cosa uso io
Esistono diversi strumenti da usare mediante il proprio browser, via app o mediante applicativo desktop (anche offline). Per citarne alcuni:
ma ce ne sono molti altri e stanno nascendo come funghi.
Io mi sono innamorato (è proprio uno strumento che uso quotidianamente e di cui non voglio più fare a meno) di Obsidian perché:
- è gratuito
- hai il 100% del controllo sulle tue note
- perchè lo installi sul tuo PC/MAC e smartphone (Android/IOS)
- le tue note sono salvate in locale.
- Questo vuol dire che se sei offline ci puoi lavorare comunque (io lo faccio regolarmente in aereo)
- la società che sviluppa il software non archivia i tuoi dati: quindi se dovesse chiudere, TU hai comunque TUTTE le tue note (questo è un aspetto fondamentale)
- le note sono salvate in file di testo puro, con formattazione Markdown (cioè per esempio per scrivere una parola in grassetto la devi racchiudere tra 2 asterisichi, esattamente come fai già nei messaggi WhatsApp) ed esistono decine di editor gratuiti sul web. Quindi sarai sempre in grado di editare le tue note, anche se Obsidian dovesse chiudere
- puoi salvare le tue note in automatico nel cloud con Dropbox, Drive, iCloud oppure con il servizio messo a disposizione da Obsidian (a pagamento)
- è estremamente facile e veloce creare collegamenti tra le note
- esistono tanti plugin di sviluppatori indipendenti che arricchiscono le funzionalità base
- Obsidian si sostiene con le donazioni e con chi compra il loro servizio di archiviazione nel cloud, questo vuol dire che non ci sono investitori che potrebbero creare pressioni e quindi gli sviluppatori non hanno bisogno di compromettere i valori che hanno portato già oltre 1.000.000 utenti ad utilizzare questa piattaforma
Come iniziare
Un amico mi ha confessato che si sente intimorito ad iniziare a costruire il proprio PKM, perchè crede che sia troppo complesso.
Il mio suggerimento è: scegli lo strumento che ti sembra più congeniale, ma non perdere troppo tempo nella scelta. Scegline uno ed inizia ad usarlo. Del resto da bambino non hai iniziato a camminare scegliendo prima la scarpa più adatta 😉
Poi parti con il salvare i tuoi appunti e le tue idee, senza preoccuparti a che struttura dare alle tue note. Inizialmente le tue note non saranno tante, con il tempo (tieni conto che io sto usando Obsidian ormai da 2 anni) il numero crescerà ed ad un certo punto naturalmente sentirai il bisogno di dargli una struttura. A questo punto inizierai ad utilizzare i tags (che sono delle etichette con cui puoi contrassegnare le note, è molto utile per creare collegamenti tra note con argomenti comuni) e magari sentirai il bisogno di fare delle operazioni particolari e soltanto allora comincerai ad installare dei plugin.
Cosa mettere nelle tue note ?
Pensa all’informazione come se fosse CIBO.
Scegli di mangiare solo:
- prodotti di ALTA QUALITA’:
- no zuccheri, piacere veloce dopaminico
- ma proteine di alta qualità, che ti facciano crescere
- che VUOI mangiare:
- perchè TI PIACE
- perchè è DIVERSO dal SOLITO, ti fa CRESCERE. Come quando la mamma ti dava l’olio di merluzzo: aveva un gusto schifoso, ma faceva bene al sistema immunitario
Il beneficio del cibo non è nel momento in cui entra nella tua bocca, ma quando DIGERISCI gli elementi costituenti e quando li ASSIMILI nel tuo corpo, allo stesso modo il beneficio non sta nel creare compulsivamente note, ma nel momento in cui le DIGERISCI, nella RIFLESSIONE e nel metterle in RELAZIONE con altre informazioni.
Lasciati guidare da queste domande:
- E’ qualcosa che mi ISPIRERA‘ se riapparirà in futuro ?
- E’ uno strumento o un componente UTILE per un progetto futuro ?
- E’ possibile che vada PERSO o si potrebbe facilmente ritrovare in futuro ?
- E’ una conoscenza, esperienza acquisita con fatica, che valga la pena rivisitare nel corso degli anni ?
Ogni giorno, trova una cosa che ti faccia scattare la scintilla e crea una nota. Così ogni settimana avrai catturato abbastanza scintille per accendere un fuoco. – Condividilo su
Aggiungerai una scintilla quotidiana per ogni giorno di questa settimana?