Ti è mai capitato di avere un momento di improvvisa chiarezza, come se una lampadina si fosse accesa nella tua mente?
Quel momento in cui tutto sembra “andare al posto giusto” e una nuova comprensione si fa strada nella tua mente?
Quello è un insight, un momento in cui improvvisamente comprendi qualcosa in modo profondo e chiaro. È una realizzazione, una presa di consapevolezza che senti nel corpo e che avviene quando unisci eventi o concetti che fino ad allora NON avevi mai messo in relazione e li colleghi per la PRIMA VOLTA.
La bellezza degli insight sta nella loro semplicità apparente: una volta che il collegamento è stato creato, rimane, ormai esiste e – a posteriori – sembra ovvio, quasi banale. Ma finché quel collegamento non viene creato per la prima volta, quella comprensione rimane inaccesibile alla nostra mente.
Per capire meglio come funzionano gli insight, pensa alla triangolazione, un metodo matematico che i marinai usavano (e usano ancora) per trovare la propria posizione. Prima dell’avvento del GPS, i marinai utilizzavano il sestante per misurare gli angoli tra due punti noti – come le stelle o punti fissi sulla costa – per determinare la loro posizione esatta.
Allo stesso modo, un insight avviene quando la tua mente “triangola” tra due concetti che conosci già, permettendoti di scoprire una nuova verità che prima non vedevi. Come i marinai che trovano la loro posizione partendo da punti di riferimento noti, tu trovi nuove comprensioni collegando idee già presenti nella tua mente.
Un insight avviene quando la nostra mente “triangola” tra due concetti che conosciamo già, permettendoci di scoprire una nuova verità che prima non vedevamo. – Condividilo su
Gli insight possono nascere nei momenti più inaspettati: mentre cammini in passeggiata, sotto la doccia oppure alla mattina durante il dormiveglia.
Pensa a Marie Curie che triangolò l’osservazione della radioattività nei minerali con l’idea che l’energia non provenisse da reazioni chimiche, arrivando all’intuizione rivoluzionaria che l’energia derivava dalla struttura interna degli atomi.
Oppure pensa a James Dyson che dopo aver visto un separatore ciclonico in una segheria, applicò lo stesso principio all’aspirapolvere, potendo in questo modo eliminare il sacchetto.
Ma gli insight non devono per forza essere rivoluzionari per essere preziosi. Spesso sono proprio le piccole realizzazioni personali a cambiare il nostro modo di vedere le cose e migliorare la nostra vita quotidiana.
Ti condivido un recente insight personale: attuo spesso uno schema comportamentale in cui aspetto l’ultimo momento per iniziare. Inoltre so da tempo che uno dei momenti più produttivi della mia giornata è il tardo pomeriggio. Ho sempre pensato che fosse una questione di bioritmi, in realtà ho recentemente realizzato che è di nuovo questo schema comportamentale che si attua: non ho concluso niente tutto il giorno e poco prima della fine divento iper-produttivo…
Sai perché in italiano si dice “Ho avuto un’illuminazione” o “Mi si è accesa una lampadina“?
Non è solo un modo di dire. I pensieri nel nostro cervello avvengono attraverso micro-scariche elettriche tra i neuroni, che comunicano attraverso collegamenti chiamati sinapsi. Quando metti in collegamento 2 neuroni per la prima volta, avviene per la prima volta una micro-scarica elettrica e per una frazione di secondo vedi la luce.
Ora sono curioso di sentire la tua storia: qual è stato l’ultimo insight significativo che hai avuto?
In quale momento è arrivata questa realizzazione?
Come ha cambiato il tuo modo di vedere le cose?
Condividi la tua esperienza nei commenti: ogni insight è unico e personale, e proprio per questo è prezioso. A volte, condividere le nostre realizzazioni può aiutare altri a vedere le cose da una prospettiva diversa.