Vuoi decisioni migliori? Copia da Re Carlo!

La scorsa settimana sono stato in Spagna per lavoro assieme a dei colleghi tedeschi. Loro sono appassionati di calcio (io non lo sono e non lo seguo) perciò mercoledì sera siamo andati a cenare in un pub che trasmetteva la partita di Champions League Lilla contro il Real Madrid. I francesi hanno vinto per 1 a 0 ed è finito anche il periodo di imbattibilità degli spagnoli durato ben 259 giorni.

Ciò che mi è saltato agli occhi vedendo i giocatori spagnoli è che l’allenatore Ancelotti, nonostante fosse una partita di Champions League, aveva schierato come titolari 2 giocatori giovanissimi: il brasiliano Endrick di 18 anni e il turco Arda Güler di 19 anni.

Il punto è che una delle differenze tra le squadre più strutturate e quelle meno è che le prime sono molto forti nel pianificare la loro stagione: sanno che essa tra campionato e coppe è lunghissima e nella fase attuale della Champions League a girone, è sì importante piazzarsi nella parte alta della classifica, ma è altrettanto importante che i giocatori non arrivino cotti o infortunati nella fase finale della stagione. In casi come questi, quando ci sono molte relazioni tra i diversi elementi in gioco, le decisioni che l’allenatore deve prendere sono molto complesse.

Infatti Ancelotti mostrava un po’ di rammarico per la sconfitta, ma nemmeno più di tanto, anzi ha commentato che questa sconfitta è “buona per noi“, spiegando che non sono mai veramente entrati in partita e che “È un campanello d’allarme” e che quindi si aspetta da questa sconfitta una riscossa da parte dei giocatori.

Ogni volta che c’è da prendere una decisione, come per esempio quale formazione schierare in campo, possiamo utilizzare una lente per analizzare a vari livelli l’impatto e le conseguenze di essa.

Il livello MICRO rappresenta la scala più piccola e granulare di osservazione. Si concentra sui dettagli minuti, le interazioni individuali e gli eventi isolati.
A livello micro, l’attenzione si concentra sull’ “hic et nunc” di una decisione o di un’azione, esaminando come influenza direttamente l’individuo in quel preciso momento e come l’individuo, a sua volta, influenza la decisione con il suo stato attuale, i suoi pensieri ed esperienze. Ad esempio è la scelta dello schema di gioco e dei giocatori madridisti da schierare in base alle caratteristiche dei giocatori del Lilla.

Il livello MESO funge da ponte tra i livelli micro e macro. Collega le azioni e le intuizioni a livello granulare con gli obiettivi e le conseguenze più ampi. Rappresenta il livello intermedio in cui l’azione viene intrapresa e dove gli schemi iniziano a emergere dalle interazioni micro.
A livello meso, l’obiettivo è quello di connettere le azioni del momento presente alle considerazioni a lungo termine, al fine di raggiungere l’impatto e gli effetti desiderati nel tempo.
Pensare a chi schierare anche in base alla criticità della partita successiva in calendario (è una partita contro un contendente al titolo o una squadra di bassa classifica?), alle condizione di giocatori (recupero entro la partita successiva un giocatore oppure no?) o in base ai giocatori diffidati (posso permettermi di perdere tale giocatore nella prossima partita ?)

Il livello MACRO offre la prospettiva più ampia, prendendo in considerazione il contesto generale, le tendenze a lungo termine e le implicazioni sistemiche di decisioni e azioni. Richiede di fare un passo indietro rispetto ai dettagli immediati e di considerare l’immagine più ampia, includendo fattori come influenze storiche, tendenze future e l’interconnessione di diversi sistemi. A livello macro, l’attenzione si concentra sull’intenzionalità, chiedendosi quale sia l’effetto che si desidera produrre, quale sia il risultato a cui si mira e quale sia l’effetto a catena di una decisione, considerando come questa si propagherà nel tempo e nello spazio, influenzando persone e sistemi lontani da noi.
Per Ancelotti vuol dire avere chiarezza su quale trofeo vuole vincere in questa stagione e tenere conto di una lunga serie di fattori quali per esempio, in quale fase di carriera si trovano i singoli giocatori della rosa, come vanno d’accordo tra di loro dentro e fuori dal campo, quali mosse fare nella finestra invernali del calciomercato (nel mese di gennaio) per eventualmente correggere il tiro (o soffiare un giocatore alla concorrenza), chi risparmiare nella prima fase della stagione per averlo al pieno nella fase in cui deve fare la differenza, quando si può permettere di perdere una partita e quando assolutamente no, come gestire i giovani talenti alternando il loro impiego tra prima squadra e squadra riserve per garantire loro minuti di gioco senza compromettere i risultati della squadra principale.

Ti sei mai chiesto come le tue decisioni quotidiane possano influenzare il tuo futuro a lungo termine?

Anche se non alleni una squadra di calcio di Champions League, sono sicuro che ti trovi ad affrontare situazioni complesse, per il numero di relazioni tra i vari elementi in gioco, come per esempio nel contesto lavorativo e sociale.

Non è che devi applicare questo framework ad ogni situazione, ma pensa ad una decisione importante che devi prendere questa settimana (o che stai rimandando da tempo): quali sono le relazioni e gli impatti ai 3 livelli di analisi micro, meso e macro ?

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