Mi è stata posta questa domanda questa settimana e l’ho lasciata sedimentare un po’. Ora voglio condividere con te la mia risposta
Attenzione, NON sto dicendo “Volere è potere“, perché non è vero che è sufficiente volere una cosa per ottenerla, bisogna anche passare all’azione, fare le cose giuste, essere in grado di capire dove si sbaglia, aggiustare il tiro e soprattutto avere la costanza di perseverare fino ad ottenere ciò che si vuole.
MA sto dicendo che non è ciò che vuoi VERAMENTE (e questo è ciò che emerge molto spesso anche nelle sessioni con i miei clienti), anche se è quello che pensi e ti racconti.
Il più delle volte è soltanto un “vorrei” (ed ognuno di noi ne ha tanti di questi vorrei), un “sarebbe bello“, “mi piacerebbe” e questo non è sufficiente per farci alzare le chiappe ed affrontare le nostre paure che si sono poste tra dove siamo e ciò che vogliamo.
Altre volte invece è soltanto un’obiettivo intermedio che ti sei posto perché o non sai veramente cosa vuoi oppure non lo vuoi ammettere nemmeno a te stesso, quello che vuoi veramente.
Un ulteriore conseguenza di quanto ho detto sopra è che ci vuole tempo per ottenere ciò che vogliamo ed ho notato che compio spesso 3 errori di valutazione.
Sopravvaluto le mie capacità e penso che io sia molto più bravo di quanto lo sia. Questo è anche colpa dei video online, in cui vedo quasi esclusivamente il meglio e i migliori 5% del mondo: è ovvio che loro siano bravi e che guardando loro sembri che lo facciano senza sforzo (è proprio la definizione di maestria). Più è grande ed irrealistica questa mia sopravvalutazione iniziale, più è grande la frustrazione dopo i primi tentativi. Mi è capitato per esempio con lo skimboard, e l’altro giorno con il windsurf.
La seconda sopravvalutazione che faccio è di pensare che ci voglia meno tempo per progredire. Anche quando inizialmente non mi aspetto di performare subito da 10, spesso sono impaziente nel vedere progressi… e magari mollo. Nel caso del ricominciare a sentire con il mio corpo, per fortuna non ho desistito, ma ci ho messo più di quanto pensassi inizialmente.
Il terzo errore di valutazione in cui a volte cado è di sottovalutare quanto grande sia il progresso se concentro tutta la mia attenzione ed energie (cioè senza perdermi in mille progetti) su un’UNICA cosa per un tempo sufficientemente lungo. Ho notato questa cosa negli ultimi anni nel cavalcare le onde sulla tavola da surf (nell’ultimo inverno sono andato 18 volte) e nel coaching (sono ormai 4 anni che mi formo settimanalmente con Simone Pacchiele e sono 3 anni che faccio sessioni in 3 lingue diverse).
No, non sei un genio, ma sottovaluti anche il progresso che riesci a fare in un anno di lavoro focalizzato su un’unica cosa. – Condividilo su
Ora giro la domanda a te: quale è la verità più dolorosa (ma in fondo utile) che hai imparato nella tua vita ?
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